AUSTRALIA NOVEMBRE 2001 giovedì 1.11.2001 Puntuale il bus viene a prenderci per portarci alla Malpensa, dove ci aspetta l'operatrice dell'agenzia e il suo collaboratore. Stranamente troviamo un aeroporto deserto e possiamo espletare assai rapidamente le pratiche di routine. L'aeromobile Alitalia ci porta a Parigi dove giungiamo in perfetto orario. Possiamo ammirare dall'alto la "Ville lumière" nel suo splendore. Minoli ha persino visto l'albergo dove ha passato alcune notti brave quando era un bel giovanotto. Tra controlli e ricontrolli le tre ore di attesa per il grande volo passano senza accorgersi. Anche da Parigi partiamo in perfetto orario con il Boeing 747-400 della Qantas, che trasporta 520 passeggeri. Tutto fila liscio fino alla cena. A questo punto pensiamo che la Qantas abbia un contratto speciale con le turbolenze, magari volute per favorire l'inizio della digestione. Adagio adagio la fatica si fa sentire e gli occhi di quasi tutti si chiudono…. venerdì 2.11.2001 sì, è già un altro giorno e siamo ancora sul nostro aeroplano. Di tanto in tanto sullo schermo appaiono i dati concernenti il volo. Km. fatti e quanti ne restano da fare fino alla prossima destinazione - temperatura esterna (-72°) come se a qualcuno venisse in mente di mettere fuori il becco - altitudine tra 11'800 e 12'100 metri (e chi si butta?). Quasi tutti dormono. Nell'aeromobile l'atmosfera ha dell'irreale. Buio totale. Anche il silenzio è totale. Si sente solo il rumore monotono dei motori (per fortuna). Chi deve dire qualcosa, lo sussurra, come il Fausto e l'Anna, che discutono sulle pillole che devono prendere ma non hanno abbastanza occhiali per essere sicuri di mangiarsi quelle giuste… Non si sono sbagliati perché all'arrivo c'erano ancora tutti e due. Alziamo la tendina dell'oblò. Lo spettacolo è meraviglioso. Il sole tinge di oro e arancio la punta delle vette che stiamo sorvolando; un quadro di contrasti chiari e scuri ma… arriva l'inserviente. Ci fa chiudere per non svegliare tutti i passeggeri. Quando finalmente si riaccendono tutte le luci per la colazione e possiamo aprire, lo spettacolo che corre sotto l'aereo è ancora bello ma non affascinante come all'alba. Dopo un po' un altro pasto che dovrebbe essere il pranzo. Gli orari sono un tantino strani… con il fus'orario siamo un po' fusi anche noi. Dopo un altro po', scalo tecnico a Singapore. Silvana si aggiunge al gruppo. Altre otto ore di volo e finalmente eccoci a Sydney. Ci accoglie la "pioggerellina di marzo….". Ai controlli al Franco chiedono quando ha lasciato la fattoria (… con quel cappello, lo hanno confuso con un vaccaro). Vogliono poi vedere se l'Anna e l'Ulderico sanno fare le valigie come Dio comanda. All'Enrico e alla Gianna, hanno fatto lavare la suola delle scarpe. Erano "sporche" di sabbia (sabbia che devono aver confuso con quella polverina che va tanto di moda aggiunta alle lettere agli amici). Incontriamo Federico Annoni, la guida che ci accompagnerà fino alla partenza per il rientro. Ci rechiamo con il bus al Four Point Sheraton Hotel dove arriviamo esattamente alle 7.20, un'ora dopo l'atterraggio. Sembra che non sia mai stata consumata così tanta acqua per le docce. Oh! è un altro giorno. Al prossimo scrittore la penna. Franchi sabato 3.11.2001 Tante docce ma niente riposino perché alle 11 abbiamo già il primo giro turistico. Con la nostra guida Federico ci rechiamo a piedi all'imbarcadero dove ci fanno accomodare su uno yacht per una mini crociera con pranzo. Si è potuta ammirare l'Opera House, l'Harbourg Bridge e i quartieri caratteristici di Sydney. Le prime foto sono scattate e le telecamere si mettono in moto; peccato per il tempo che è piuttosto grigio, anche se ogni tanto esce un'occhiata di sole a farci sentire il suo calore. Al termine della crociera si prosegue con il bus per la visita della parte orientale di Sydney. Passiamo attraverso quartieri molto grandi e vecchi palazzi pubblici fermandoci vicino alla "sedia della signora Macquarie" per una foto di gruppo. Raggiungiamo infine la spiaggia di Bondi, dove ci prendiamo un caffè e vediamo i surfisti che nonostante il tempo e l'acqua non proprio calda (18°) sono alquanto numerosi. domenica 4.11.2001 Alle 9.30 tutti pronti per l'escursione verso le spiagge del Nord. Anche oggi il tempo è imbronciato e l'aria fresca. Imbocchiamo l'Harbourg Bridge, detto anche "vecchio attaccapanni" (per la sua sagoma), dove bisogna pagare un pedaggio di due dollari quando si entra dal versante sud. Prima di arrivare a Manly, sosta per una foto su un promontorio con una bellissima vista sulla baia dove per arrivarci si passa da un ponte levatoio. Alla spiaggia di Manly, chiamata anche gemma della North State, ci mescoliamo agli australiani per fare una "breve" passeggiata sul lungomare e osservare i surfisti che fanno gare di competizione. La spiaggia è molto bella e adornata da imponenti pini di Norfolk. Ma l'albero più bello è senz'altro la Jaccaranda con il suo fiore viola-pervinca. Stanno cominciando a fiorire. Fra 15 giorni potremo assistere ad un vero spettacolo della natura. La giornata però ci riserva altre emozioni al parco di Woratah, dove finalmente vediamo gli animali che sono ritenuti il simbolo dell'Australia: i canguri e i koala. Dei primi ne esistono circa 18 milioni, ma sono molto difficili da vedere allo stato naturale. I koala, parola aborigena che significa "senza acqua" in riferimento alla loro capacità di ricavare i liquidi di cui hanno bisogno dalle foglie di eucalipto, sono molto meno numerosi anche perché una malattia che colpisce le femmine ne preclude il concepimento. Tutti e due sono marsupiali. Vediamo per primi i koala che naturalmente dormono perché mangiano di notte. I canguri invece sono ben svegli e pronti a mangiare dalle nostre mani il contenuto del sacchetto che ci è stato dato all'entrata dal parco e…. anche il sacchetto. Naturalmente anche gli emu, una specie di struzzo, si sono auto-invitati al banchetto. Oltre questi animali che abbiamo potuto anche toccare e accarezzare, abbiamo visto il diavolo della Tasmania, pure un marsupiale, e il dirgo, il coyote australiano. Rientriamo in città per il pranzo a base di salmone in un bel ristorante al porto. Nel frattempo il tempo è migliorato e fa molto caldo. Il pomeriggio è a libera disposizione di ognuno e ci ritroviamo la sera per la cena al ristorante Waterfront con un altro menu a base di pesce e crostacei. Daniela Lunedì 5.11.2001 Alle ore 8.00, con il tempo leggermente coperto, partiamo per la vista alla Hunter Valley, una delle più importanti regioni vinicole dell'Australia, per visitare tre cantine. Mentre attraversiamo la regione, Federico ci informa sull'aspetto territoriale e politico dell'Australia. La stella a sette punte che figura sulla bandiera nazionale rappresenta sei stati e un territorio. Dal 1788 al 1950 (con la scoperta dell'oro) furono fatti diversi tentativi di piantare la vite e solo l'influsso europeo del 1966 favorì detta coltivazione. Nel 1971 si verificò purtroppo il primo disastro: la filossera. L'Australia conta 1318 vigneti, 91 nella Hunter Valley. Nel 2001 la produzione vinicola fu di ca. 1 milione di ettolitri, quasi tutti per l'esportazione. Il paesaggio che attraversiamo è suggestivo tra intagli di roccia e un fitto bosco (detto "bush"). Abbiamo udito anche il canto delle cicale. Passati vicino a un braccio di mare Federico ci informò che in quel punto vengono allevate 5 milioni di ostriche di roccia all'anno. A Wollombi Tavern sostiamo per un ristoro e degustiamo un vino tipo "porto". Fummo pure assaliti da noiosissime mosche che ci fecero compagnia per tutta la giornata. Dopo aver passato una zona di cedri e eucalipto e ricca di miniere di carbone (40% del fabbisogno mondiale) arriviamo alla cantina Maguigan, una delle più prestigiose della regione. I vini degustati sono: Verdelho 2001, Chardonnay 1998 (il raccolto viene fatto ancora a mano); Semillon 1998 (si mantiene fino a 15 anni), i rossi Chamburcin 2000 e Shiraz 1998 e il vino da dessert Schow Traminer. Visitiamo in seguito la cantina Georg Wyndham e degustiamo 4 tipi di vino: Brut 2000 tipo champagne, Semillon 777, Chardonnay e Merlot 2000. Ci viene servito il pranzo accompagnato da un vino Shiraz 2000. Per meglio digerire, Bob il nostro autista, ci insegna ad usare il Boomerang. Tutti si cimentano, ma i migliori risultano Enrico e Tino. Proseguiamo per l'ultima degustazione alla Cantina Moont Pleasant e assaggiamo 8 qualità di vino. Al 4. assaggio, O'shea Chardonnay, constatiamo il sapore di tappo: non viene aperta altra bottiglia, in quanto il produttore sostiene che questa anomalia sarebbe sparita dopo il tempo di ossigenazione….. Quest'ultima degustazione è poco gradita: pochi sono, infatti, soddisfatti e a finire il bellezza la giornata ci pensa Bob con il suo "didjridoo", strumento musicale tipico degli aborigeni. La video cassetta sulla flora e la fauna australiana ha cullato i nostri sogni…ron…..ron…..ron Mari-Tino Martedì 6.11.2001 Sydney, ore 08.00. Carissimi amici, eccoci di nuovo in viaggio. Partenza per Adelaide, con aereo, prevista alle ore 10.20. Arrivo puntuale alle ore 12.10 locali. Sbrigate le solite formalità di ritiro valigie, saliamo sul bus pronto ad attenderci per un "giro turistico" (mini!) della città. Arrivo in albergo ore 14.00 e subito dopo ci ritroviamo per il pranzo: 1- minestra di broccoli, 2- coscia di pollo con verdure, 3- caffè (che quasi nessuno riesce a bere perché servito alle ore 16.00). Ciascuno poi si organizza il rimanente periodo pomeridiano come crede, chi con visite ai negozi, chi riposando. Ci si ritrova poi per la cena alle ore 20.00…..Oh! grande sorpresa e stupore da parte di tutti: il pollo del mezzogiorno era riapparso nei piatti ancora identico e "ben vestito" come se a pranzo non fosse stato mangiato da nessuno. Aleggia un po' di confusione e smarrimento tra i commensali: "sarà poi lo stesso pollo, oppure il cuoco dell'Hotel Radisson doveva disfarsi di qualche scadenza?! -"o eccedenza" ? Si dice che "chi non muore si rivede": speriamo vivamente di non ritrovarci domani mattina per colazione un "trito di pollo al chiaro d'uovo!!!" Buona notte e arrivederci a domani. Ei fu, - dato il suo ultimo chicchiricchi. - Stette il pollo steso, - - sui nostri piatti, - due volte al dì….. Anita Mercoledì 7.11.2001 - Ore 09.00 Si ricomincia. Partiamo per la McLaren Vale per diverse degustazioni. La prima è fissata per le 10.00 presso Chapel Hill Winery (pioniere Pam Brunsford) dove degustiamo un Cabernet Sauvignon 1998 e 1999, Verdelho (che rimane 10 mesi in barrique), un The Vicar che ha ricevuto la medaglia d'oro, Shiraz, Chardonnay. Quasi tutti questi produttori hanno quale importatore la ditta Martel AG di S. Gallo. Ottima degustazione. Si riparte verso Corniole Vineyards, dove oltre il vino degustiamo pure l'olio di oliva da loro prodotto. I vini: Sangiovese 1999, Chenin Blanc, Semillon, Sauvignon Blanc, Sauvignon Cabernet 1998, Shiraz e, dulcis in fundo, dell'ottimo Porto. L'attuale tenuta è stata acquistata all'80 % da settembre da uno svizzero. Proseguiamo verso Wirra Wirra, con una sosta al Belvedere. Vista splendida su tutta la regione: vigneti, bosco (Wirra Wirra= bosco) e in lontananza il Golfo di San Vincenzo. E' una delle più vecchie regioni di produzione. Degustiamo un Riesling Hand Rickers, un "Schrubby Rise" (un misto di Semillon 45%, Sauvignon blanc 30% e Chardonnay 25%), un Chardonnay 1999, un "Church Block" (Cabernet Sauvignon 45%, Shiraz 40% e Merlot 15%), un "Original Bland" (Grenache 70%, Shiraz 30%) che ha ricevuto una medaglia d'oro, un Merlot e un "R-S-W-Shyraz, il loro migliore vino. La prima produzione di Merlot è stata ottenuta dopo 8 anni. Finalmente si prosegue verso il ristorante per il pranzo. A chi non mangia il pesce viene servito indovinate cosa? "pollo" non so se ruspante. Non ci lasciano fare la pennichella e continuiamo verso Maxwel Wine per la solita degustazione: Verdelho 2001, Chardonnay 1994 (vinto 4 stelle) Cabernet-Merlot (80% - 20 %) e Elben Street Shiraz, la loro migliore produzione con una gradazione di ben 14°. Per tutti questi produttori è sempre la Ditta Martel AG che è il distributore in Svizzera. Finalmente siamo di ritorno in albergo verso le 17.30. Chissà se ci sarà ancora pollo? Domani sarà un altro giorno pesante, perché oltre che in pullman andremo anche in treno. Fernanda Giovedì 8.11.2001 Caro Diario, eccoci finalmente all'ottavo giorno tanto agognato! Finalmente una giornata piena di novità eccitanti! Già la diana frettolosa ed altrettanto veloce prima colazione del sottoscritto era fuori norma che le ore 08.15 sono arrivate velocemente. Puntuali abbiamo attraversato la strada per andare alla stazione per essere pronti a prendere il BAROSSA WINE TRAIN delle 08.50. Orari rispettati come da noi con una squisitezza delle FFS locali che ha battezzato il nostro vagone con un vistoso cartello dalla scritta MERLOT! La commozione mi ha preso ed un rapido pensiero è partito per il Ticino! vi ho accomunati tutti!!! Ancora con una lagrima mi sono ripreso e mi sono spaparanzato nel treno che in 90 minuti ci ha portato nella BAROSSA VALLEY a TANUNDA. Una copiosa documentazione ci ha informati sulla storia vinicola della valle iniziata nel lontano 1842 da immigrati tedeschi luterani. Ci vengono descritte le principali qualità di vini prodotti nella regione suddivisi fra bianchi e rossi. Inoltre una intelligente Tasting Note ci rammenta l'ABC della degustazione (vedi foglio allegato che sicuramente Franco sistemerà da qualche parte). A Tanunda si sale sul pullmann ed iniziamo il giro delle degustazioni. Prima tappa alla cantina WOLF BLASS che ci serve un'ottima degustazione con vini buoni, poi da MAGGIE BEER che ci ha deliziato con le sue specialità culinarie, paté vari, marmellate e dolci tutti senza "preservativi" come dice Federico!! lasciandoci però a bocca asciutta nella degustazione vini fatta nei ditali! L'ora canonica delle gambe sotto il tavolo arriva e le godende erano: pollo - canguro - tagliatelle. Risultato: pollo 0 - canguro 30 - tagliatelle 7 ! Evviva il coraggio! tutti hanno apprezzato il piatto scelto ed hanno stranamente iniziato il pomeriggio con un leggere saltellamento!! visto pure signore con marsupio!!! Ultimo exploit pomeridiano: visita della cantina LANGMEIL Pty Ltd. dove finalmente nella gamma dei vini australiani troviamo un superbo rosé Bella Rouge - Cabernet Sauvignon, veramente una sorpresa! Da qui, attraverso i vigneti, una passeggiatina ci porta da PETER LEHMANN per l'ultima degustazione. Commento in generale sulle degustazioni positivo, erano a discrezione dell'assaggiatore e non guidate come si fa generalmente. L'unica che ci ha imposto una serie di vini è la LEHMANN perché ci ha proposto i vini che vende in Svizzera. E, come si scriveva una volta, eccoci dopo 90 minuti di treno al Radisson di Adelaide, stanchi ma contenti! Tutti a riposare, salvo il povero relatore che serio serio si è messo a lavorare! Paolo PS - mi scuso per aver dimenticato di farvi cantare l'inno proposto!! Mi rifarò! Venerdì 9 novembre 2001 Ordine del giorno: 05.15 diana - colazione 06.15 partenza per l'aeroporto di Adelaide. Tutta la comitiva scalpita ma il pullmann arriva con qualche minuti di ritardo, ma ugualmente in tempo per poter salire sui piccoli, piccoli aerei (Cesna) che ci porteranno alla Kangaroo Island. Gli addetti ci distribuiscono i ticket di diversi colori (rosso, viola, arancio e verde) e la tensione dei vari componenti dei gruppi sale. Dopo aver presto posto sul Cesna (9 posti) il nostro pilota Paul si avvia sulla pista di rullaggio e dopo un attimo l'aereo si libra nel cielo, dove è possibile godere di una vista eccezionale sulla città di Adelaide e i dintorni. Il volo dura 25 minuti e senza nessun intoppo raggiungiamo il piccolo aeroporto di Kingscole. Il nostro autista in calzoncini corti ci attende. Tutti a bordo e partenza per il giro dell'isola. La stessa ha una larghezza di 55 km. e una lunghezza di 155. Gli abitanti sono solo 4500. Dopo aver percorso una settantina di km e visto aihmé!!! tanti animali (canguri, koala, opossum) morti poiché travolti dalle auto. A dire il vero molto pochi! Giungiamo al "Remarkable Rocks" che, visto da una determinata posizione, sembra un dromedario seduto. Vento fastidioso, vista imprendibile che spazia a 180%. La seconda tappa è all'Arco dell'Ammiraglio, dove, dopo aver disceso un'ottantina di scalini, ecco le foche australiane e neozelandesi distese al sole sulle rocce o in atteggiamenti bellicosi. Lungo il tragitto abbiamo potuto ammirare la pianta "Black-Boy", che pare abbia 800 anni. Meritata sosta per il pranzo a base di insalate e pesce. Ma quasi con il boccone in bocca si deve ripartire, non senza aver potuto fotografare un iguana che transita nel cortile del ristorante. La fortuna ci ha assistito e abbiamo potuto vedere un koala a terra e sul groppone portava il piccolo. Paolo, l'animatore del gruppo, ci intrattiene raccontando barzellette più o meno "lavate con dash" e intonando alcune canzoni. Sul viaggio di ritorno facciamo una sosta alla spiaggia di Seat Bay dove sono sdraiati sulla sabbia i leoni di mare. Al termine del giro tappa d'obbligo alla fabbrica dell'eucalipto, dove è stato possibile acquistare i vari prodotti. Anche per il rientro sulla terra ferma non ci sono stati problemi di sorta (ringraziando il Signore). Giornata in tutti i sensi bellissima!! Elena D'Alessandri Sabato 10.11.2001 Programma odierno: trasferta a Melbourne con aereo Qantas, lasciandoci alle spalle la bella città di Adelaide. Anche qui all'aeroporto controlli severissimi seppure tra dogana tra lo stato Sud Australia di Adelaide e lo stato di Victoria con capitale Melburne. Anche tra il nostro gruppo pinzette e oggetti vari risultavano positivi al controllo. Arrivo in città, giro orientativo, e come la nostra brava guida ci spiegava, già si poteva intuire veramente una città all'avanguardia in tutto, persino nello sport, vedi olimpiadi del 1956. Fu fondata nel 1835 da John Battmann e nel 1851 indipendente dallo Stato di Victoria. I cittadini di Melbourne sono molto aperti, pur essendo anglosassoni. Particolare curioso: girando in città si vede ancora il "tram" unico in tutta Australia. Al pomeriggio, dopo un piccolo temporale e la temperatura abbassata, si parte per Port Philip Island per osservare i pinguini che escono dalle acque e che si rifugiano poi nelle loro tane. Sul bus il nostro Paolo ci intrattiene con qualche barzelletta, tanto da tenerci svegli. Attraversando distese praterie si notano specialmente pecore al pascolo, ovini e bovini, pare siano solamente 34 milioni! Tappa per la cena, con piatto specialità: aragosta. Spettacolo raro all'imbrunire, in attesa che i pinguini escono dal mare finché adagio adagio ecco i primi arrivare, quasi applauditi come ad uno stadio sportivo. Ci è piaciuta la battuta della Signora Anna P. dicendo: il pianto di un bambino! L'aveva scambiato per il lamento dei pinguini…. Rientro ad ora tarda dopo una giornata intensa e interessante. Rico Derighetti Domenica 11.11.2001 Sveglia alle 07.30 e, come buoni soldatini tutti si presentano per la prima colazione. Ore 08.30 tutti sul bus pronti per la partenza. La città è deserta vista la festività ed il tempo piovoso e freddo. Dopo circa un'ora di viaggio arriviamo ancora un po' sonnolenti nella Yarra Valley circondata da una catena di "montagne". La dimensione è di 2500 ettari di terreno e 56 case vinicole. Ci fermiamo alla prima cantina, la Chandon, dove producono del vino con le bollicine "omonimo" del Moet & Chandon. La cantina è molto signorile con una sala stoccaggio a volta, semioscura e temperata dove trovano posto circa 30.000 bottiglie. Dopo le spiegazioni la signorina che ci accompagna ci fa degustare due tipi di vino, uno bianco e uno rosé. Il bianco lascia un leggero profumo o meglio odore di lievito di birra, il rosé un po' più amabile, ambedue parenti lontani dello champagne! Partiamo alla volta della seconda degustazione presso la cantina Oakridge, meno imponente ma con dei vini di tutte le qualità. Degustiamo due bianchi (Pinot noir Chardonnay, spumante, e Sauvignon) un rosé (Rose) e due rossi (Pinot noir e Cabernet Merlot). Partiamo di nuovo per recarci alla prossima cantina, la De Bortoli, dove siamo attesi per il pranzo. Ci viene servito un filetto di canguro su letto di cus-cus, tutti lo trovano migliore di quello mangiato alcuni giorni or sono. Al termine del pranzo di nuovo una degustazione di vini, Semillon, Riesling, Chardonnay, Muscat. Per i più fedeli l'onore di gustare un vino "top of its class" Noble One. Alle 15.00 si parte per il ritorno a Melbourne. Dopo le delucidazioni sul programma di domani Federico passa il microfono per la parte ricreativa, barzellette, storielle e canti vari, purtroppo o per fortuna non sempre "le canzonette" vengono terminate! Alle 16.30 arriviamo di nuovo presso il nostro hotel, possibilità di visitare il centro città in attesa della cena che verrà servita alle 20.00…. domani è un altro giorno e si vedrà…. e noi continuiamo a non vedere i "non capisco" (canguri)! Nicla Lunedì 12.11.2001 Siamo al giro di boa del nostro viaggio in Australia. questa mattina, per la prima volta, la prendiamo comoda. Non più levatacce come negli scorsi giorni, ma abbiamo tempo per fare una colazione tranquilla prima di recarci all'aeroporto di Melbourne per imbarcarci sul velivolo che ci porterà in Tasmania. Nei pochi giorni trascorsi a Melbourne, capitale dello stato di Victoria, abbiamo visto un continuo cambiamento di tempo. Dal sole splendido ad acquazzoni improvvisi, con momenti di grandine e di nuovo bello. Melbourne è conosciuta come la città australiana in cui durante il giorno si possono vivere le quattro stagioni. Sbrigate tutte le formalità aeroportuali, partiamo alla volta dell'Isola di Tasmania. Per gli australiani "Tasi"). L'isola, stato autonomo dell'Australia, conta circa 500.000 abitanti ed ha per capitale Hobart. E' uno stato prettamente agricolo che si estende su una superficie di 305 km. da est a ovest e di 290 km. da nord a sud. La Tasmania fu scoperta dal navigatore olandese Abel Tasman nel 1642. Il nostro primo contatto con l'isola avviene atterrando all'aeroporto di Launceston. Atterriamo in una giornata favolosa, ci siamo lasciati alle spalle l'acqua e il freddo di Melbourne. Il programma della giornata prevede il trasferimento alla Pipers Brook Wineyard per il pranzo ed in seguito per una degustazione del loro prodotto. La produzione vitivinicola in Tasmania è recente. Da pochi anni si è iniziato a produrre in modo intensivo. Abbiamo assaggiato degli ottimi Pinot, bianchI e rossI, e Merlot. Anche la cucina è ottima, abbinano alla carne o al pesce molte verdure. Dopo la parentesi eno-gastronomica rientriamo a Launceston, base di permanenza per questa notte. Domani mattina partiremo di buonora per Hobart, con un intenso programma durante la giornata. Nel frattempo ci godiamo le particolarità di questa cittadina, di 90.000 abitanti, seconda per grandezza dopo la capitale Hobart. Caratteristica di Launceston sono le "Cataract Gorge". Un piccolo drappello di arditi le ha volute visitare. Luogo particolare in cui si entra attraverso una stradina intagliata nella roccia. Dopo circa 20 minuti di camminata arriviamo in un bellissimo parco che contorna un laghetto naturale formatosi con l'erosione dell'acqua. Il tutto si può visitare attraversando ponti e sentieri. Dopo una buonissima cena a buffet tutti a nanna. Domani mattina ci si alza presto e ci attende una giornata intensa e piena di incognite. La nostra guida Federico ha detto che ci sorprenderemo di quanto si vedrà. Eros Martedì 13.11.2001 La giornata che ci ha portati al punto estremo del nostro viaggio, più lontano da casa nostra, a Hobart, non poteva iniziare meglio. Un sole splendido e un cielo blu ci danno il "buongiorno". Ed ecco subito una gradevolissima sorpresa, la nostra guida, il signor Federico, ci porta, fuori programma, in periferia di Launceston, alla famosa "Cataract Gorge" dove, con un breve viaggio in "Chairlift" possiamo ammirare uno splendido paesaggio con un bel laghetto azzurro e molti variopinti pavoni. Inizia ora il lungo viaggio in bus (ca. 200 km.) verso il sud. Sicuramente pochi del nostro gruppo hanno visto in vita loro uno spettacolo simile, ininterrottamente centinaia di chilometri quadrati di pascoli con migliaia e migliaia di pecore. Un paesaggio immenso, naturale, leggermente ondulato, interrotto soltanto sporadicamente da qualche boschetto di eucaliptus. Siamo nel regno della lana merino! A metà mattinata arriviamo a Ross, piccolo villaggio già sede in passato di prigioni e punto di passaggio e di scambio di diligenze. Visitiamo il negozio e il museo della lana. Per il pranzo siamo ospiti della famiglia di Peter Althaus del podere "Stoney Vineyard". Il signor Althaus, già presidente centrale dell'ANAV in Svizzera, con un bicchiere di Gewuerztraminer e tanta cordialità, ci dà il benvenuto. Ci racconta poi di essere emigrato con la moglie e una figlia 12 anni fa, di aver acquistato il podere che dal nulla ha portato all'attuale splendore. I vigneti da lui creati si estendono su una superficie di ca. 12 ettari dai quali ricava 70-80 t. di uve, rispettivamente ca. 60.000 bottiglie di vino. Dopo la visita delle cantine, con contenitori in acciaio e barriques, la gentile signora Althuas, con i suoi collaboratori, ci serve uno squisitissimo pranzo a base di pesce e cervo. Contemporaneamente il signor Althaus ci offre e commenta i suoi eccellenti vini: i diversi Sauvignon Blanc, i Cabernet Sauvignon e i Pinot Noir. La degustazione si conclude con un'ottima grappa di Sauvignon Blanc. Il pranzo termina in una festosa cerimonia organizzata da una delegazione dei Grancoppieri del Ticino; viene consegnata la medaglia dell'ordine all'amico Peter Althaus e alla nostra esperta guida Federico Annoni. Il viaggio attraverso l'interminabile verde continua. Diamo uno sguardo al pittoresco villaggio di Richmond con il suo ponte più vecchio della Tasmania ed ecco, poco dopo, apparire ai nostri sguardi la splendida Hobart. Siamo tutti un po' emozionati; abbiamo raggiunto l'estremo sud del nostro viaggio verso l'Oriente! Elena e Othmar Dürler Mercoledì, 14.11.2001 Oggi la sveglia è stata onesta: 8.00. Partenza alle 9.00 per la visita di Hobart e dintorni con visita e pranza al Moorilla Estate. Ci sarà anche una degustazione. Prima tappa è il Monte Nelson per una bellissima panoramica della baia di Hobart detta "Baia della tempesta" (Stormy Bay). Da qui avvistavano e controllavano tutto ciò che succedeva al porto e tutto il traffico marittimo, nel secolo scorso. Hobart è attorniata da montagne di cui il monte Wellington è il più alto (ca 1200-1300 m.) e dista 2500 km. dall'Antartica. Federico ci diceva che per un ritardo di due giorni i francesi hanno perso il possesso dell'isola a favore degli inglesi. E' a Hobart che è stato legalizzato il gioco d'azzardo per la prima volta nel 1971. Nella nostra discesa verso Salamanca, abbiamo potuto ammirare tante belle casette con tetto di ardesia e giardino fiorito che facevano da prime donne se confrontate con quelle fatte di legno e tetto di lamiera. E' il posto con più yacht pro capite. Conta meno di 200.000 abitanti, ma ci sono pochi parchi a confronto di Melbourne. Arriviamo a Salamanca e ci fermiamo. Salamanca sarebbe la Piazza del mercato delle pulci al sabato e domenica e durante la settimana si possono visitare i bei negozietti che vendono di tutto e a prezzi interessanti. Qui tutti hanno potuto comperare qualcosa e salendo sul pullmann dopo un'oretta di acquisti tutti avevano un sorriso che arrivava alle orecchie!! Sono le 11.30 e ripartiamo per andare a visitare la Moorilla Estate. Prima di tutto il pranzo, che ci fa scegliere tra salmone e agnello; abbiamo avuto un "battesimo" culinario: il Valerio ha mangiato per la prima volta l'agnello e come un bambino non finiva mai di dire "che bon! che bon!" Il Signor Federico lo ha soprannominato "quel simpatico casinista….!" A tavola abbiamo bevuto del Cabernet Merlot 1999 che ho trovato buono, ma un po' forte per il salmone, mentre il nostro Valerio si dava alla degustazione dell'acqua!!! Dopo un enorme "souflé" di arancini ci siamo recati nella sala degustazione. Abbiamo degustato del Pinot Noir 2000, del Pinot Noir Riserve, del Gewürztraminer. I degustatori erano molto pochi in quanto la maggioranza ah preferito sdraiarsi sulle panche e sull'erba per prendere il sole!!! Credo che sia meglio degustare i vini prima di mangiare!!! La Moorilla Estate è stata creata da un italiano, un certo Dal Corso, che essendo anche amante dell'arte ha aperto una galleria con esposti mosaici della Siria (300-600 a.c.) e Egitto (300-600 a.c.), Costarica 1000-1550 d.c. e Nigeria, di metà del 20° secolo. Dopo il Mmorilla Estate ci siamo recati al Giardino Botanico dove abbiamo potuto ammirare il cancello che è stato portato dall'Inghilterra nel 1868 e nella serra tutta una varietà di bellissime orchidee e altri bei fiori come camelie, lupini, viole del pensiero, azalee, rododendri, ciclamini, calle, iris, frangipane, bocche di leone e poi felci, querce, ecc. ecc. uno spettacolo di colori veramente incantevole. Dopo il giardino botanico e per la prima volta mi sembra da quando siamo in Australia, siamo riusciti ad arrivare in città di Hobart prima della chiusura dei negozi e così ne abbiamo approfittato per spendere ancora un po' di soldini. La giornata doveva terminare verso le 23.00-23.30 con l'osservazione della Croce del Sud (costellazione), ma le nuvole non ci hanno dato la possibilità di vederla. Domani giovedì 15.11.2001 partiamo per Sydney, passando da Melbourne dove perderemo un allegro compagno di gita: il Valerio. P.S. Cari Amici del vino, mi ha fatto molto piacere partecipare a questo giro dell'Australia con voi. Grazie! Silvana Giovedì, 15.11.2001 Oggi, giornata di viaggio. Ci spostiamo infatti da Hobart a Sydney. Consueta levataccia, trasferimento all'aeroporto, formalità e imbarco per Sydney via Melbourne. A Melbourne ci lascia il nostro amico Valerio, salutato dal coro degli Amici del vino in viaggio. Dopo un secondo volo eccoci a Sydney in tempo per la visita di negozi e negozietti dove ognuno può trovare le cose meno costose del mondo….. finiti i contanti, il trionfo della carta di credito…. Un'altra giornata, forse spesa bene, si conclude con il buffet del nostro albergo. A.Mo.Lu Venerdì, 16.11.2001 Caro diario, oggi tocca a me descrivere la giornata da trascorrere assieme. Sveglia ore 7.00 e partenza alle ore 8.00 con destinazione Blue Mountains. Prima però la guida Federico con l'accordo dell'autista Toni ci hanno portato a vedere il villaggio olimpico. La mia emozione è stata grande al trovarmi davanti a tanta abbandonata e maestosa bellezza. Pensando a quanto visto in televisione e ora trovandomi davanti lo trovo bellissimo, ed anche malinconico, sentendo che per problemi di costo e di inusufrutto una parte verrà eliminata. Ora proseguiamo il nostro viaggio verso questa meraviglia della natura che porta alle Blue Mountains. Costeggiamo il tracciato della ferrovia immersi nel verde di una immensa e meravigliosa vegetazione. Stupendo! Anche se il sole oggi ci ha abbandonato, la bellezze non è stata di meno. Salendo verso Katomka facciamo una piccola sosta per ammirare le tre sorelle formate dalla roccia e che hanno pure una lunga leggenda. Anche qui lo sguardo spazia nell'immensità della vegetazione. Continuando il viaggio nella speranza di vedere qualche animale, all'improvviso si vede qualcosa che si muove me purtroppo risulta essere solo un cagnolino. Comunque la speranza rimane. Una seconda sosta ci permette di vedere le tre sorelle da un'altra angolazione, ancora più belle. Ritornando al torpedone ci fanno segno di fare silenzio perché un piccolo koala è su un albero di eucalipto, ma arrivati constatiamo che è uno scherzo dell'autista Toni. Rimango ancora una volta delusa e Federico mi dice di continuare a sperare. Chissà qualche canguro ci farà la sorpresa. Alla terza fermata ci aspetta una emozione mozzafiato. Con un trenino scendiamo quasi a precipizio verso il fondo valle. Un'emozione frammista a paura per tutti, ma tutto è andato per il meglio dopo una breve passeggiata nel bosco per vedere la cascate, però con poca acqua, e per permettere alle signore di appoggiare le mani a un albero maestoso che sembra porti denaro e magari un nuovo marito!!! Pranziamo al ristorante Woodford of Leura. La signora Cristina ci accoglie con simpatia e parlando italiano ci racconta la storia della casa e ci mostra con orgoglio il suo giardino regalando un fiore a tutte le signore. Ritorniamo a Sydney e come sempre Paolo ci delizia delle sue barzellette accompagnate dal canto in coro della nostra canzone. Il buon Federico ci promette di portarci in una gioielleria nel centro di Sydney per ammirare con possibilità di acquisto la pietra opale delle diverse montature. Il proprietario Giulianis ci spiega con molta professionalità la storia e la bellezza di questa pietra. Cena il albergo e poi a scrivere questo diario. La penna ora passa alla prossima scrittrice. Anna P. Sabato, 17.11.2001 Ore 7.00 sveglia. Guardo timidamente fuori dalla finestra e vedo una splendida giornata. Come sempre colazione e poi via per la nostra esplorazione. Questa mattina invece dei canguri ho preso i topi e ho saputo di dover fare il diario solo alla Vinery. Cerco di descrivere il viaggio. Fuori città prendiamo la strada che porta alla Nelson Bay. Passiamo una città costruita dagli ebrei con grandi ville essendo le loro famiglie molto numerose. Poi però i figli partono e le case sono troppo grandi per i genitori vecchi. Allora hanno venduto e sono ritornati in città. Proseguiamo e il paesaggio è sempre splendido con case e fattorie, con cavalli e mucche. Poi sarà una vegetazione tropicale. Ci sono boschi di eucaliptus per molti km. e sui loro tronchi i nidi di formiche a forma di palla neve. A Port Stevens ci accolgono le meravigliose giacarande in piena fioritura. Continuiamo per km. di strada con a fianco boschi di bush. Enormi foreste molto belle con qualche casetta messa lì come una gemma per fare invidia a chi passa con il bus. Arriviamo alla Port Stephen Vinery alle 11.00. Ci siamo trovati davanti un vigneto che sembrava una elegante signora un po' spettinata. Il vigneto è piantato nella sabbia. La degustazione con i bicchierini di plastica non è piaciuta molto. La descrizione dei vini la lascio a chi è più competente di me (mio marito). Degustazione di: 2 Chardonnay 1999 - 2000; 1 Golden Sand; 1 Moscato 16.5°; 1 Tamnaree Pred 12.5°; 1 Cabernet Sauvignon 1999 13.5°; 1 Tridend 1999. Osservazioni generali: mancano bicchieri adatti alla degustazione, il che rende impossibile una percezione dei profumi che devono essere giudicati scarsi se non inesistenti alla bocca. I primi "Chardonnay" sono piatti, il Golden Sand aromatico lascia in bocca la sensazione di succo d'uva. Nel Moscato il caldo alcoolico copre gli aromi lasciando solo il dolce. Dei rossi il Tomaree, Cabernet e Merlot, senza acidità lascia un dolce che fa nascere dubbi. Il Cabernet con acidità pronunciata lascia aromi e gusti di spezie, quasi pepe rosa. Il Tridend indefinibile con la sola sensazione di acidità lunga. In generale vini che al mio palato non hanno dato nessuna gioia, per i quali non volendo criticare posso solo dire che devono essere curati e sviluppati. En-za Partiamo alle 11.45 e proseguiamo per la Nelson Bay Road per raggiungere il battello dove ci viene servito il pranzo a buffet. Il menu è di insalate miste di diverse qualità, pesce impanato fritto e calamari fritti, canguro, salametti e frutta. Il battello dondola un po', il paesaggio va su e giù, ma siamo ancora fermi al molo. Partiamo alle 13.30 alla volta dei delfini. Dopo circa un'ora di navigazione con un mare di color dell'opale blu oscuro e celeste e una vista sulle spiagge bellissima arriviamo al punto dove ci sono questi simpatici mammiferi. Li vediamo sotto il pelo dell'acqua e poi più da vicino. Con loro ci sono anche le balene con i piccoli balenotteri. Le balene sbuffano e si tuffano formando degli spruzzi bianchi a forma di fiore. E' meraviglioso e ci si sente liberi come uccellini in volo. Però la barca ci culla anche un po' troppo. Abbiamo il mare aperto davanti e due colline ai lati chiuse da spiagge che sembrano pizzo. Ci sono 37 specie di delfini, 13 specie in Australia. Questa specie si chiama naso a bottiglia. Nasce con una lunghezza di 55 cm. Si allatta alla madre e da adulto può pesare fino a 275 kg. e mangiare dai 5 ai 7 kg di pesce al giorno. Va fino a 300 m. di profondità e risale ogni 10-15 minuti. Hanno due pinne: una orizzontale parte dalla coda, la verticale come lo squalo. Hanno 12 mesi di gestazione e durante il parto ci sono due delfine che assistono la madre. Hanno un piccolo ogni 2-3 anni. Questa gita ci ha molto entusiasmati. Dietro la barca c'era una rete e nel rientro qualche temerario ha fatto il bagno. Tra i nostri anche Caterina e Ulderico si sono cimentati. Nel ritorno abbiamo visto a Brucklin l'allevamento delle ostriche di roccia: 5 milioni all'anno. Ci sono pure i granchi di fango chiamati marra-marra. A questo punto sono caduta in braccio a Morfeo e ho dormito fino all'albergo. Subito in camera, una doccia, poi a cena, un caffè e poi al lavoro per il diario. Ora penso di aver meritato il riposo. Dimenticavo di annunciare che non vedendo canguri Federico ci proporrà di vedere il pecuro, incrocio tra pecora e canguro. Buona notte. Mirella Domenica 18.11.2001 Sveglia alle ore 08.00. Ore 9.00 partenza per il Museo Art Gallery of New South Wales. Ore 10.00 apertura della galleria d'arte. Eravamo accompagnati dalla nostra guida, Federico, il quale ha spiegato le opere d'arte esposte nei diversi saloni. Abbiamo constatato con molto piacere come la pittrice signora Evelyne, essendo cieca, abbia potuto fare dei così magnifici quadri. Erano pure esposti diversi Budda. Molto divertiti nel vedere un vecchio stenditoio con appesi molti pipistrelli imbalsamati. Pure sorpresi d'aver visto la statua del nostro artista Alberto Giacometti del quale ricorre il centenario della nascita. I quadri esposti erano di diversi artisti di fama mondiale. A detta di Federico, essendo il direttore del museo un inglese, ci sono pochissimi quadri di artisti australiani bensì molti di artisti inglesi. Verso mezzogiorno abbiamo pure avuto il piacere di ascoltare diversi pezzi di musica classica suonate da studenti. Alle ore 13.00 siamo rientrati all'albergo per il pranzo. Il pomeriggio era a nostra completa disposizione. Molti di noi si sono recati nei grandissimi negozi, altri hanno visitato l'acquario ed altri ancora hanno passeggiato nella magnifica Sydney!! Letizia Raimondi Lunedì 19.11.2001 Giornata a nostra completa disposizione. Il tempo è stato piovigginoso e ventoso. Quindi si pensava di andare al mare per un bagnetto, ciò che non fu possibile. Ognuno ha fatto quello che ha voluto. Un gruppetto capitanato dalla Signora Dürler si è spostato all'acquario. Molto interessante. Visitammo pure l'interno dell'Opera House con una guida che ci dette tutte le spiegazioni. Rientro in albergo e preparazione delle valigie. Letizia Martedì 20.11.2001 Ultimo giorno su terra d'Australia. Il tempo è inclemente, vento fortissimo (peggio che a Bellinzona, ed è tutto dire….) pioggia scrosciante, freddo invernale. Sembra che non facesse così brutto tempo da circa 30 anni. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e se non si può andare a passeggio si può andare per negozi, gioia delle signore, dolori per le carte di credito….. Bisogna dire che si sono trovate cose bellissime da comperare, soprattutto oggetti preziosi (gli opali sono straordinariamente luminosi, le tele dipinte dagli aborigeni sono vere opere d'arte). Nel vetusto stabile chiamato Queen Victoria Building ci sono negozi d'ogni genere, che offrono tutte queste cose a prezzi accessibili e in un ambiente elegante e caratteristico. Alle 14, puntuale e diligente come sempre, arriva in albergo la nostra guida, Federico Annoni. Con una semplice e commovente cerimonia di saluti, Franco lo ringrazia a nome di tutti per la sua competenza e cortesia e gli consegna un biglietto con scritto "un grazie grande così" firmato da tutti. Anche nei suoi occhi c'era un'ombra di commozione. Il viaggio di ritorno inizia con un forte ritardo (circa un'ora e mezzo) a causa delle condizioni atmosferiche. E' stata un'attesa estenuante perché eravamo già sull'aereo. Il nostro amico Fausto Minoli a un certo momento ha perso la pazienza e voleva avviarsi a piedi, ma non gli hanno permesso di scendere….Si parte finalmente e si comincia a traballare non poco. Chissà perché ci viene subito servito un aperitivo a base di vino, brandy o champagne, forse per mitigare lo spavento. Di sicuro fa effetto perché alcune signore si mettono a ridere e c'è pure un tentativo di cantatina nostrana. Elena ha una fortuna sfacciata col compagno di viaggio, un indiano simpaticissimo e per niente invadente. Si arriva a Singapore dopo 7 ore di volo e siamo accolti da Cindy, cortese e spigliata, che si accorge comunque subito che siamo stanchi morti e ci dà solo le informazioni indispensabili. Il caldo umido di Singapore ci dà la botta finale e ringraziamo il cielo quando troviamo un letto per riposare. Franca Mercoledì 21.11.2001 Alle ore 09.15 partiamo dallo York Hotel con la nuova guida, la signora Cindy, per la visita dell'isola di Sentosa, che è unita a Singapore da un lungo viadotto. Cindy ci dà ampie informazioni su quanto troviamo sull'isola e su Singapore, che è stata scoperta dagli inglesi nel 1819. Nel 1942 i giapponesi la conquistarono invadendo l'isola, via terra, sorprendendo gli inglesi che si aspettavano un attacco via mare. I giapponesi dominarono fino al 1945, torturando i residenti e imponendo la loro lingua e la loro cultura. Singapore passò in seguito dal 1946 al 1959 sotto protezione dell'Inghilterra e dal 1960 al 1965 si unì alla Malesia. Il 9 agosto 1965 diventò repubblica indipendente e adottò quale simbolo il leone ed il pesce. La prima visita la facciamo all'acquarium. E' più piccolo di quello di Sydney, ci sono dei pesci con magnifici colori. Dalla terrazza circostante possiamo ammirare il porto di Singapore, che per il tonnellaggio di merci è il primo al mondo. La seconda visita è al museo. Vi sono raffigurate le attività delle varie etnie che popolavano la regione. Pure raffigurati i personaggi importanti, in grandezza normale, mentre firmavano la resa a seconda dI chi fu il nuovo conquistatore dell'isola. Fuori da questo palazzo c'era un incantatore di serpenti e Fausto viene fotografato con un pitone albino enorme. Una traversata panoramica in ovovia ci riporta al nostro bus e poi trasferta all'albergo Mandarin. Qui pranziamo al 32° piano, in un ristorante girevole con vista su tutta la città. Il pranzo è ottimo e pure il vino proveniente da altrove è eccellente. La sera la guida ci porta a dare un'occhiata agli alberghi di Raffles, il fondatore di Singapore. Nel più antico una notte costa dai 700 ai 7000 dollari di Singapore. Un po' caro per noi, ma ci ripenseremo. La cena viene consumata all'Hotel Stones, un tipico locale cinese-giapponese. La serata termina con una mini crociera sul fiume che attraversa la città illuminata a festa. Una giornata veramente ben organizzata. Marco Giovedì 23.11.2001 Carissimo diario, purtroppo siamo alla fine della nostra avventura e con piacere descrivo l'ultima giornata. Ti assicuro che alla partenza eravamo un po' tutti titubanti per un tale viaggio dopo la data dell'11 settembre, ma egoisticamente ci ha anche fatto bene staccare la spina perciò in questi giorni non leggendo giornali e niente televisione è stato come ricaricarci per continuare a sperare in un avvenire migliore. Comunque da domani si ricomincia con la voglia di ritornare alla nostra routine quotidiana. E ora la giornata di oggi a Singapore: partenza alle 9.00 per l'ultima escursione che ci porta con l'aiuto della guida Cindy a vedere il meraviglioso giardino delle orchidee al quartiere cinese e indiano. Il parco delle orchidee è una meraviglia. Ve ne sono di ogni colore e qualità, con alcune specie dedicate a grandi personaggi. Cindy ci spiega che i vari colori che rappresentano le stagioni sono: il bianco per l'inverno, il rosso per l'estate, il viola per l'autunno e il giallo per la primavera. Dopo aver ammirato tanta bellezza siamo passati da un particolare negozio dove si lavorano le pietre preziose e dove le carte dei mariti hanno subito l'ultimo colpo. Ciò che mi ha colpito nei quartieri indiano e cinese sono i profumi e i forti colori. Abbiamo pure visitato un albergo di lusso dove il pernottamento è solo possibilità per chi ne ha in super abbondanza. Ritornati all'albergo York ci siamo preoccupati di liberare le camere e controllare le valigie. Sistemati poi alle bell'e meglio in 4 camere, ognuno ha scelto come passare il pomeriggio. Alle 19.00 tutti a cena e poi all'aeroporto. Qui abbiamo lasciato l'amica Silvana dispiaciuti di non aver potuto salutarla con il nostro canto per un disguido. Le auguriamo comunque di cuore un buon viaggio poi un grande grazie per la sua disponibilità verso tutti e in primo luogo per l'aiuto con la lingua inglese. Speriamo di poterla rivedere nuovamente nel nostro bel Ticino. Anna e Fausto